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2022 Italia boom di attacchi hacker

20 Giu 2022 Italia boom di attacchi hacker

La cybersicurezza delle imprese e delle Pa italiane è messa ulteriormente a rischio dai fattori geopolitici, con attacchi hacker che registrano, nel 2022, un record che sfiora i 1.100 incidenti. È quanto si legge nella  Relazione annuale al Parlamento sulle attività svolte dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn) in materia di cybersicurezza nel periodo che va dal primo gennaio al 31 dicembre 2022.

Nel corso del 2022, è stato osservato, a livello globale, un deciso aumento di attività malevole ai danni di settori governativi e infrastrutture critiche. L’Italia è risultata tra i Paesi maggiormente interessati dalla diffusione generalizzata di malware e da attacchi cibernetici mirati, specie in danno del comparto sanitario e di quello energetico.

Il direttore generale Bruno Frattasi, ha dichiarato: “È stato un anno intenso e ricco di sfide. Continueremo il lavoro avviato nel solco tracciato dalla Strategia nazionale di cybersicurezza per mettere in pista attività e progetti innovativi allo scopo di rendere il paese più forte e sicuro dal punto di vista cibernetico”.

Csirt Italia, il Computer emergency response team, l’anno scorso ha trattato 1.094 eventi cyber, per una media di circa 90 al mese. Il picco è stato a febbraio 2022 (118). Di questi, 126 hanno avuto un impatto confermato dalla vittima, per una media di 10,5 incidenti al mese. Sul fronte delle comunicazioni ricevute invece sono state registrate 81 segnalazioni derivanti da obblighi di legge (e, da quest’anno, diventa obbligatorio notificare anche gli incidenti che impattano su reti, sistemi e servizi informativi che non sono direttamente conferiti sotto il Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica).

Dall’analisi e dalla successiva classificazione dei 1.094 eventi cyber – spiegano i curatori del report – è stato possibile individuare le tipologie più ricorrenti: diffusione di malware tramite email (517), brand abuse (204), phishing (203), ransomware (130), sfruttamento di vulnerabilità (126), information disclosure (103), sfruttamento vulnerabilità verso web server (87), scansioni (74), esposizione di dati (67), tentativi di intrusione tramite credenziali (64), Ddos (44), smishing (41).

Nel corso del 2022, l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha gestito 160 attacchi cyber ad istituzioni pubbliche nazionali. Di questi, 57 hanno avuto un impatto confermato dai soggetti colpiti, “procurando talvolta il malfunzionamento dei sistemi e conseguenti ritardi nell’erogazione dei servizi”, si legge nella Relazione. elle diverse tipologie di eventi, emerge come il ransomware sia l’attività più sfruttata per recare attacchi nei confronti delle istituzioni pubbliche, seguita da attacchi di tipo DDoS e dall’infezione dei sistemi tramite altri tipi di malware, In particolare, mentre le amministrazioni centrali dello Stato sono state colpite in prevalenza da DDoS, il settore sanitario, i Comuni e le Regioni sono bersaglio principalmente di ransomware.

Fonte CORCOM corrierecomunicazioni.it

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