07 Mar Record cybercrime Gli attacchi gravi in Italia saliti del 65%
L’Italia è sempre più nel mirino dei cyber criminali. Nel 2023 gli attacchi gravi sono cresciuti del 65%, mentre nel resto del mondo del 12%; oltre la metà ha avuto conseguenze di gravità critica o elevata; quasi triplicati a livello globale quelli con matrice di hacktivism, il 47% dei quali avvenuto ai danni del nostro Paese. Sono i dati del Rapporto annuale di Clusit, associazione italiana per la sicurezza informatica.
«Nel 2024 voteranno due miliardi di persone e con l’intelligenza artificiale si pongono temi di etica, sicurezza delle informazioni e di una adeguata politica industriale che metta al centro gli investimenti in tecnologia», afferma Gabriele Faggioli, presidente di Clusit.
Secondo il rapporto dell’associazione, il settore più colpito in Italia nel 2023 è stato quello governativo-militare, con il 19% degli attacchi: un incremento del 50% rispetto al 2022. È seguito dal manifatturiero, con il 13% (+17%). Terzo il settore trasporti-logistica (12%), che ha visto un incremento del 620%. Come evidenziano i ricercatori, è «interessante notare che un quarto del totale degli attacchi rivolti al manufacturing a livello globale riguarda realtà manifatturiere italiane».
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