
18 Giu Cybersecurity e credito: un binomio sempre più strategico per le imprese
La cybersecurity è oggi un fattore chiave per accedere al credito. Le banche valutano sempre più spesso la resilienza informatica come indicatore del merito creditizio, alla luce dell’aumento delle minacce digitali e delle nuove normative.
Secondo la Banca d’Italia, il rischio cyber è una minaccia sistemica: aziende non protette possono perdere affidabilità e vedere compromessa la possibilità di ottenere finanziamenti. La cybersicurezza diventa così una leva strategica, non solo tecnica, per garantire la continuità e la solidità aziendale.
A influenzare questo cambio di paradigma sono normative come NIS2, DORA e il Cyber Resilience Act, che impongono standard più severi, soprattutto per i settori considerati essenziali. Oggi dirigenti e CDA sono direttamente responsabili della sicurezza informatica aziendale, con possibili implicazioni legali e patrimoniali.
Le banche richiedono indicatori concreti, come piani di continuità, gestione dei rischi IT, test di vulnerabilità e autenticazioni sicure. A parità di bilanci, una PMI con una governance cyber solida ha più possibilità di ottenere finanziamenti rispetto a una meno preparata.
Un riferimento operativo per le imprese è la Determinazione ACN n. 164179, che elenca le misure minime di sicurezza in sei aree: Govern, Identify, Protect, Detect, Respond, Recover. Adeguarsi significa essere pronti a dimostrare con dati e documenti la propria affidabilità.
In sintesi, la cyber resilienza diventa un asset bancabile, decisivo per accedere ai fondi e proteggere il valore dell’impresa.
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